Alla bassa crescita si sovrappone una marcata svalutazione del rublo, amplificando l’impatto negativo sulle vendite dei prodotti italiani sul mercato russo, uno dei mercati del made in Italy più dinamici negli ultimi anni: ad agosto si rileva un deprezzamento del rublo del 51,1% rispetto ad agosto 2014.
L’analisi dei più recenti dati del commercio estero relativi ai mercati extra Ue evidenzia che il valore annualizzato ad agosto 2016 dell’export verso la Federazione Russa è pari a 6.779 milioni di euro e mostra un calo tendenziale – che perdura da oltre due anni – e che è pari all’11,5%. Da inizio anno si rileva comunque una attenuazione della caduta. Il valore annualizzato ad agosto 2016 dell’export verso la Federazione Russa risulta in calo di 3.840 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2013 e pari ad una diminuzione del 36,2%.
L’analisi per territorio mostra che la regione con la maggiore esposizione nei settori di MPI sul mercato russo – valutata come incidenza percentuale delle esportazioni manifatturiere dei settori a più alta concentrazione di MPI sul valore aggiunto del territorio – è le Marche con lo 0,78%, segue l’Emilia-Romagna con lo 0,37%, il Veneto con lo 0,35% e la Toscana con lo 0,23%.
Tra le prime dieci province per esposizione, spicca Fermo con l’export di MPI sul valore aggiunto regionale pari al 2,83%, seguita – a molta distanza – da Macerata con lo 0,88%, Rimini con lo 0,87%, Reggio Emilia con lo 0,81%, Ascoli Piceno con lo 0,67%, Pesaro-Urbino con lo 0,65%, Vicenza con lo 0,60%, Treviso con lo 0,59%, Pordenone con lo 0,54% e Forlì–Cesena con lo 0,53%.