UN VOTO PER CONTARE E CRESCERE!
Rilanciare il Cremasco nel contesto Lombardo. Impegno comune per mantenere l’università.
24/02/2018
Tra una settimana saremo chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento nazionale e a rinnovare il Consiglio Regionale Lombardo, un appuntamento decisivo per consolidare il lento e difficile cammino della ripresa socio-economica, intrapreso dopo anni di dura e profonda crisi, e destinato a segnare profondamente il futuro prossimo del nostro Paese e della nostra Regione.
Consapevoli dell’importanza di questo passaggio istituzionale nel delicato contesto storico che stiamo attraversando, è che il senso di responsabilità e la necessità unanimemente condivisa di poter garantire una guida certa, onesta, competente e forte sia a Roma che a Milano abbiano il sopravvento sul disinteresse, la delusione e la crescente mancanza di credibilità che la politica nell’ultimo ventennio ha suscitato in ampie fasce dell’opinione pubblica, spingendo sempre più cittadini a disertare i seggi elettorali
Riteniamo pertanto fondamentale un’ampia e convinta partecipazione al voto per assicurare una forte legittimità a chi dovrà guidarci nel prossimo quinquennio.
Queste settimane di campagna elettorale non hanno certo alimentato l’interesse dell’opinione pubblica e incoraggiato la partecipazione al voto di delusi e indecisi, visto che abbiamo assistito alla solita competizione del “chi promette di più” con un crescendo di proclami e impegni destinati a rimanere tali perchè fuori portata rispetto alle attuali possibilità di spesa e investimento del Paese.
Confartigianato Imprese, sia a livello nazionale che regionale, con il consueto realismo e pragmatismo ha presentato alle forze politiche in campo delle proposte concrete, scaturite dal vissuto quotidiano al fianco delle imprese e delle persone rappresentate, ritenute decisive per garantire maggiore impulso alla crescita competitiva, incrementare la produttività ed essere volano di sviluppo dei territori e delle comunità locali.
Anche a livello territoriale come Confartigianato Imprese Crema non abbiamo fatto mancare il nostro contributo di idee e proposte ai candidati, soprattutto quelli impegnati nella competizione regionale, che hanno chiesto di incontrarci in queste settimane.
Il messaggio che abbiamo voluto lanciare è stato chiaro: non siamo interessati alle solite rituali promesse da campagna elettorale, ma alla serietà, alla professionalità, all’impegno, al desiderio di ascoltare il territorio di coloro che vogliono rappresentarci. Oggi più che mai si sente il bisogno di una classe politica competente, preparata e credibile che faccia dell’esperienza e del radicamento con la vita di ogni giorno la propria forza e la base del proprio agire.
Per quanto riguarda le nostre proposte ai candidati, abbiamo sottolineato come prioritario l’impegno per un vero rilancio del Cremasco nel panorama complessivo della Lombardia, recuperando quello slancio competitivo e quell’attrattività imprenditoriale, produttiva e commerciale che sono andati perdendosi negli ultimi decenni, a causa anche di scelte politiche e di sviluppo regionali che non hanno certo avvantaggiato il sud della Lombardia nel suo complesso.
Condizione imprescindibile perché ciò possa avvenire l’adeguamento e il potenziamento della rete infrastrutturale, sia tradizionale che tecnologica.
La conclusione della riqualificazione della Paullese deve essere garantita nei tempi previsti per favorire un collegamento più rapido con Milano e le grandi vie di comunicazioni del nord regione, integrandosi così con la Brebemi e la tangenziale esterna di Milano che hanno già portato indubbi benefici al nostro territorio.
La realizzazione della “tangenzialina di Crema” e l’ammodernamento della linea ferroviaria esistente sono altre “urgenze” a cui dare risposte certe in tempi ragionevoli.
Per rendere attraente il territorio bisognerebbe poi garantire la possibilità di essere collegati con il mondo intero tramite le più avanzate e moderne tecnologie, quali la fibra ottica.
Un impulso da Palazzo Lombardia, poi, potrebbe giungere alle amministrazioni locali per far si di attuare una pianificazione territoriale omogenea e di bacino, un piano organico di recupero delle aree dismesse e un sistema fiscale-tributario incentivante per le imprese che decidessero di insediarsi nel Cremasco.
Negli ultimi giorni, poi, l’attenzione di tutti è stata catalizzata dalla nefasta ipotesi, sempre più concreta, che il Polo Informatico dell’Università Statale possa lasciare la nostra città per trasferirsi a Milano.
Sarebbe l’ennesima penalizzazione per la nostra comunità!
L’arrivo dell’università a Crema, a metà degli anni novanta, era stato un successo per l’intero territorio impegnato ad assorbire i contraccolpi della “crisi Olivetti”, trasformando in un’opportunità di sviluppo e di crescita quella che sembrava essere una debacle produttiva e occupazionale.
Margini per scongiurare la chiusura del Polo didattico sembrano ancora esserci, seppur ridotti. Sicuramente ci dovrà essere un impegno rapido, convinto e condiviso di tutte le realtà territoriali – enti locali, rappresentanti istituzionali, mondo economico e sociale, sistema bancario, forze politiche – che si concretizzi in un nuovo progetto innovativo e accattivante da sottoporre ai responsabili dell’Università e che preveda la condivisione di tutti per quanto riguarda idee, sinergie e risorse economiche da mettere in campo.
L’Università non è un qualcosa solo della città di Crema, ma è patrimonio dell’intero Cremasco e di tutto il territorio provinciale e per questo l’impegno a sostenerne e accompagnarne il mantenimento non può essere sopportato solo da pochi, volonterosi soggetti – come sino ad oggi verificatosi con l’esperienza di Acsu (Associazione Cremasca Studi Universitari) – ma condiviso da tutta la comunità locale.
Pierpaolo Soffientini
Presidente Confartigianato Imprese Crema