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CONFARTIGIANATO: URGENTE CORREGGERE LE CRITICITA’ DEL “DECRETO ANTIFRODE”

Con la recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è entrato in vigore il “Decreto Antifrode” recante “Misure urgenti per il contrasto alle frodi nel settore delle agevolazioni fiscali ed economiche”.

Il provvedimento introduce l’estensione dell’obbligo del visto di conformità in relazione a tutti i bonus edilizi; l’introduzione di nuovi parametri per la congruità dei costi sostenuti (asseverazione) e una procedura di controllo preventivo sulle opzioni per la cessioni del credito o sconto in fattura.

Dai dati resi pubblici dall’Amministrazione finanziaria, le misure restrittive introdotte si sono rese necessarie in quanto, in meno di un anno, si sono registrate frodi per più di 850 milioni di euro in relazioni alle opzioni esercitate e finalizzate a sconto in fattura e cessione del credito.

Vediamo di seguito gli aspetti principali introdotti della nuova normativa:

  • il “visto di conformità”, attestante la sussistenza dei presupposti che danno diritto all’agevolazione, prima previsto solo per il “Superbonus 110%” in caso di cessione del credito o sconto in fattura, è reso obbligatorio anche per gli altri “bonus edilizi” (ecobonus; bonus facciate; recupero del patrimonio edilizio; ecc)  e per l’utilizzo diretto in “dichiarazione dei redditi” della misura del “Superbonus 110%”;
     
  • il suddetto “visto di conformità” è subordinato all’”asseverazione della congruità” delle spese sostenute, con riferimento ai massimali stabiliti, per alcune categorie di beni ai prezzari della Camera di Commercio o definiti da apposito decreto del Ministero della Transizione Ecologica da emanare entro 30 giorni dalla conversione del decreto-legge;
     
  • vengono sanciti controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate relativi alle cessioni dei crediti per detrazioni da interventi edilizi, con possibilità di sospensione fino a 30 giorni per i casi che presentano profili di rischio e con specifica disposizione per gli istituti di credito e intermediari finanziari che intervengono nelle cessioni, a non procedere all’acquisto dei crediti in tali casi;
     
  • in seguito all’attività di controllo, l’Agenzia delle Entrate può procede con atto di recupero, da notificare entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è avvenuta la violazione, oltre a sanzioni e interessi.

Confartigianato Imprese, sia a livello nazionale che nelle varie articolazioni territoriali, pur condividendo le finalità di contrastare l’uso distorto degli incentivi del “settore casa” ha evidenziato le diverse criticità contenute nel provvedimento che rischiano di compromettere l’efficacia degli incentivi, strumenti che si stanno offrendo un contributo importante alla ripresa, in modo particolare al settore dell’edilizia.

“Prevenire gli abusi e l’uso distorto degli incentivi del settore casa è indispensabile a tutela dei tanti contribuenti ed imprese che operano con correttezza sul mercato – ha sottolineato il segretario della Confartigianato Imprese Crema Giulio Baroni – ma l’urgenza dell’intervento, concretizzatasi in un decreto legge blocca, di fatto, l’utilizzo delle detrazioni e delle cessioni dei crediti per lavori edilizi. Si tratta di un provvedimento che, da un giorno all’altro e senza alcun preavviso, ha posto nuovi, improvvisi e sproporzionati oneri con il risultato che sta procurando il blocco dei cantieri, delle fatturazioni e l’impossibilità di rendere liquidi i crediti già riconosciuti ai propri clienti attraverso il meccanismo della cessione del credito e dello sconto in fattura, ma non ancora comunicati all’Agenzia delle Entrate”.

“Dall’entrata in vigore del Decreto per CAF e professionisti è praticamente impossibile inviare le comunicazioni di opzione per sconto in fattura o cessione dei crediti all’Agenzia delle Entrate, anche per l’assenza dei necessari chiarimenti. – ha proseguito il segretario dell’Associazione di via IV Novembre – Appare incomprensibile poi l’obbligo di asseverazione per tutti gli interventi senza nessun limite di spesa: la sostituzione di una semplice caldaia o anche solo di una finestra, per poter beneficiare dello sconto in fattura, determina l’obbligo di sostenere la spesa dell’asseverazione, con la conseguenza che il nuovo onere rischia di superare l’importo del beneficio fiscale. Le nuove regole sono state introdotte in una situazione di mercato con contratti già siglati, cantieri aperti e costi già stabilitisenza consentire alle imprese di organizzarsi per far fronte ai nuovi adempimenti, e anzi con controlli anche sul pregresso”.

“Continuare a complicare il quadro di accesso alle misure senza tener conto del loro impatto compromette inevitabilmente la forza degli incentivi che sinora hanno contribuito in maniera robusta alla ripresa. – ha concluso Baroni – Si rischia di raffreddare il trend positivo e la fiducia delle tante imprese oneste e di non raggiungere gli obiettivi di transizione green. Siamo in un limbo e dobbiamo uscirne al più presto. Per questo Confartigianato chiede che vengano corrette le storture del provvedimento, in primis con uno slittamento della decorrenza, ma anche con una revisione degli procedure richieste, in modo da evitare adempimenti troppo gravosi”.

Nei giorni scorsi, intanto, l’Agenzia delle Entrate ha risposto, nelle Faq pubblicate sul proprio sito intenet, a parte delle sollecitazioni avanzate della Confartigianato su alcuni casi concreti, chiarendo che l’obbligo di apposizione del visto di conformità e dell’asseverazione non si applica ai contribuenti che prima del 12 novembre 2021 (data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto) hanno ricevuto le fatture da parte di un fornitore, assolto i relativi pagamenti ed esercitato l’opzione per la cessione del credito o lo sconto in fattura, anche se la relativa comunicazione non è ancora stata inviata.

Lo “sportello Caaf” attivo presso la sede della Confartigianato Imprese Crema in Via IV Novembre n. 121/123 (referente Barbara Rovescalli: tel 0373-87112 / barbara@confartigianatocrema.it) è a disposizione per ulteriori chiarimenti ed informazioni e per assolvere gli adempimenti previsti

 

 

 

 

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