sabato 27 aprile 2024 Vai al profilo Facebook dell'Associazione

LE PROPOSTE DI CONFARTIGIANATO IMPRESE Il presidente Soffientini illustra le principali indicazioni in materia di fisco e lavoro sulla Legge di Bilancio 2018

In un clima di moderato ottimismo per la situazione economica del nostro Paese che sta facendo registrare diversi segnali incoraggianti, quali le recenti stime di incremento del Pil  nonché gli altrettanto recenti dati dell’Istat sul trend espansivo dell’occupazione, il Governo ha presentato in questi giorni la proposta di “Legge di Bilancio” per l’anno 2018.

Un passaggio fondamentale e alquanto delicato per consolidare il positivo trend di ripresa del “sistema Paese” che, il prossimo anno, potrebbe essere messo alla prova da situazioni destabilizzanti quali il rischio di ingovernabilità dopo le elezioni politiche, il riacutizzarsi delle tensioni nei rapporti interni la Comunità Europea con l’eventuale modifica delle politiche monetarie da parte della Bce, e l’accentuarsi di una tensione sociale ormai giunta a livelli di guardia.

Confartigianato, come sempre, si è fatta trovare pronta presentando una serie di proposte sia in campo fiscale che in ambito di lavoro e welfare in grado di poter portare benefici concreti ed immediati alla media e piccola impresa, motore vero e spina dorsale della nostra economia.

“La pressione fiscale in Italia resta altissima nonostante negli ultimi anni si sia registrata una riduzione – ha spiegato il presidente della Confartigianato Imprese Crema Pierpaolo Soffientini – e si colloca in un sistema fiscale profondamente iniquo nella tassazione dei redditi che non premia la fedeltà fiscale degli imprenditori onesti. Un sistema fiscale che ha visto un incremento importante degli obblighi di comunicazione a carico delle imprese, divenendo negli  ultimi anni ingestibile ed estremamente oneroso per le imprese, esponendole a possibili errori ed alla conseguente applicazione di sanzioni amministrative. Pertanto il quadro che emerge è quello di un sistema fiscale “malato” che richiede interventi appropriati. A tal proposito come confederazione abbiamo presentato proposte alla legge di bilancio 2018 volti a ridurre la pressione fiscale garantendo, nel contempo, maggiore equità nel prelievo tra i diversi redditi da lavoro; invertire la tendenza in ordine al trasferimento sulle imprese di gran parte degli oneri dei controlli; usare la leva fiscale per aumentare la domanda interna”.

Nel concreto quali sono le proposte di Confartigianato?

“Per arrivare ad un fisco più equo e sostenibile per le imprese, riteniamo occorra agire principalmente secondo le seguenti linee: eliminare gli aumenti IVA previsti per il 2018 attraverso una seria politica di revisione e contenimento della spesa pubblica improduttiva; consentire il riporto delle perdite per le imprese in contabilità semplificata che adottano il “regime di cassa”; prevedere la totale deducibilità dell’Imu corrisposta sugli immobili strumentali e aumentare la franchigia Irap per le piccole imprese; prorogare le agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica, le ristrutturazioni edilizie e il ‘bonus mobili’; abrogare lo split payment; ridurre la ritenuta sui bonifici relativi a spese che concedono detrazioni fiscali; ridurre gli oneri burocratici a carico delle imprese.”

E per quanto riguarda gli interventi in materia di lavoro e welfare, quali proposte avete avanzato?

“A nostro avviso sono necessari adeguati interventi correttivi che possano avere effetti permanenti soprattutto per cercare di risolvere il problema della disoccupazione giovanile che ancora permane forte. A tal proposito riteniamo imprescindibile una significativa inversione di tendenza rispetto al costo del lavoro, al fine di accrescere la competitività delle imprese e la sostenibilità di una crescita stabile dell’occupazione. A tal riguardo condividiamo le ipotesi per la riduzione del costo del lavoro finalizzati in modo particolare ad incentivare le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani, anche se sarebbe auspicabile poter ampliare la platea dei beneficiari e applicare tali agevolazioni anche alle trasformazioni di contratti a tempo determinato e di apprendistato”.

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