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CONGIUNTURA QUARTO TRIMESTRE 2017: LA CRESCITA RITROVATA!

“Finalmente possiamo tornare a parlare di crescita, senza doverlo solo sussurrare. In questo quadro, l’impresa a valore artigiano vede dopo tempo la stabilità: è la parola che descrive una crescita costante e lineare, quella avvenuta nei quattro trimestri del 2017 nel comparto artigiano lombardo. Stabilità al rialzo, con una crescita annua che supera del doppio quella del 2016, e diffusa a quasi tutti i settori e le dimensioni d’impresa, con i dovuti distinguo ma in ogni caso con segni sempre positivi. – ha affermto Eugenio Massetti, Presidente di Confartigianato Lombardia, a commento dei dati della congiuntura del quarto trimestre 2017 presentati nei giorni scorsi presso la sede di Unioncamere Lombardia - Infine, si tratta di una crescita che nasce dall’interno: gli ordini interni crescono, e bene, così come crescono gli investimenti, dando spinta e serenità a un comparto che vive per il 93,2% di mercato interno”.

Nel quarto trimestre 2017 si registra infatti un’accelerazione tendenziale della crescita (+3,1%) associata ad un incremento congiunturale (+0,7%) e la crescita media annua risulta così pari a +2,6%, ben oltre la crescita media annua del 2016 (+1,2%).
Per le aziende artigiane l’indice della produzione è a quota 97,3 (dato destagionalizzato, base anno 2010=100), rimanendo ancora sotto quota 100.

Da un punto di vista settoriale, il 2017 è globalmente positivo, con solo le pelli-calzature in calo significativo (-4,4%). Altri tre settori (legno-mobilio, alimentari e carta editoria) mostrano un segno negativo ma, vista l’intensità della variazione (-0,1%), si tratta sostanzialmente di stabilità dei risultati. All’opposto crescono significativamente la siderurgia (+5,0%) e la meccanica (+4,9%), seguiti dai minerali non metalliferi (+3,5%). Poco sotto la media troviamo le manifatturiere varie e la gomma-plastica (+2,1%). Con incrementi meno intensi si segnalano il tessile (+1,2%) e l’abbigliamento (+0,4%).

Tutte le dimensioni di impresa evidenziano una crescita della produzione rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, con intensità crescente all’aumentare del numero di addetti: se per le imprese manifatturiere artigiane con un numero di addetti compreso tra 3 e 5 la variazione dell’1,3%, per le imprese con 6-9 addetti raddoppia (+2,6%) e per quelle con 10 addetti e oltre supera il 5% (+5,2%).

Aumenta la quota di aziende in crescita (50%) rispetto a quelle in contrazione (26%). Stabile la quota di imprese che non registrano variazioni (24%).

La variazione tendenziale del fatturato è molto positiva (+3,9%) mentre, questo trimestre, la crescita è meno intensa dal punto di vista congiunturale (+0,8%). Complessivamente, il fatturato dell’artigianato cresce in media annua del 3,0% nel 2017 e del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2016.

Le imprese artigiane mostrano un miglioramento del risultato tendenziale (+2,6%) per domanda interna, incrementando anche la crescita congiunturale (+0,7%). Questi risultati portano ad un incremento medio annuo del 2,1%. La domanda estera delle imprese artigiane, invece, mostra un’accelerazione più marcata relativamente alla variazione tendenziale (+4,5%) che, associata ad un incremento dello 0,8% rispetto al trimestre precedente, porta la crescita media annua al +2,9%. Il canale estero per le imprese artigiane svolge sempre un ruolo marginale, con la quota del fatturato estero sul totale in lieve calo (6,8%).

Sul fronte occupazione, crescono sia il tasso d’ingresso (2,0%) che il tasso di uscita (2,3%), determinando un saldo negativo (-0,3%); al netto degli effetti stagionali la variazione occupazione risulta invece nulla. Si riduce il ricorso alla CIG con una quota di aziende che scende all’1,4% e una quota sul monte ore che quasi si annulla (0,1%).

Anche per quanto concerne gli investimenti i risultati sono positivi. La quota di imprese artigiane che dichiara di aver fatto investimenti nel 2017 cresce (34%), come anche quella di chi prevede di fare investimenti il prossimo anno (28%).

“In tutti questi anni avevamo confidato, anche a fronte di autorevoli opinioni diverse, nella tenuta del tessuto dell’impresa diffusa lombarda. I dati che oggi commentiamo credo che confermino senza ombra di dubbio questa nostra valutazione.  – ha concluso Massetti - Certo, non lo neghiamo, oggi c’è bisogno di nuovo modo di fare impresa, ma è altrettanto certo che in questo nuovo modo di fare impresa resiste il cuore del “valore artigiano”, quella caratteristica distintiva delle nostre imprese che sintetizza creatività, manualità, tecnologia, personalizzazione”.

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